Il Compimento della legge  

 
 
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Il compimento della legge

Non pensate che io sia venuto ad abolire la legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. “ In verita’ vi dico: finche’ non siano passati il cielo e la terra, non passera’ neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. “Chi dunque trasgredira’ uno solo di questi precetti, anche minimi e insegnera’ agli uomini a fare altrettanto, sara’ considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osservera’ e li insegnera’ agli uomini, sara’ considerato grande nel regno dei cieli.

 

   Sale della terra e luce del mondo

“Voi siete il sale della terra: ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potra’ render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. “ Voi siete la luce del mondo; non puo’ restare nascosta una citta’ collocata sopra un monte, ne’ si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perche’ faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. “Cosi’ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perche’ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro padre che e’ nei cieli.

    La nuova giustizia superiore all’antica

  “ Poiche’ vi dico: se la vostra giustizia non superera’ quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. “Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avra’ ucciso sara’ sottoposto a giudizio. “ Ma io vi dico: chiunque si adira’ con il proprio fratello: stupido, sara’ sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo,sara’ sottoposto al fuoco della Geenna. Se dunque presenti la tua offerta  sull’altare e li ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia li il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perche’ l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. “In verita’ ti dico: non uscirai di la’ finche’ tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gia’ commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se il tuo occhio destro ti  e’ occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti e’ occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna. Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all’adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti: ma io vi dico: non giurate affatto: ne’ per il cielo, perche’ e’ il trono di Dio; ne’ per la terra, perche’ e’ lo sgabello per i suoi piedi; ne’ per Gerusalemme, perche’ e’ la citta’ del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perche’ non ha il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare si, si; no, no; il di piu’ viene dal maligno. Avete inteso che fu detto : Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi  al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti constringera’ a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico: ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perche’ siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra  i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno cosi’ anche i pubblicani?  E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno cosi’ anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come e’ perfetto il Padre vostro celeste.

     Fare l’elemosina in segreto

  Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che e’ nei cieli. Quando dunque fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verita’ vi dico: hano gia’ ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra cio’ che fa la tua destra, perche’ la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompensera’.

Pregare in segreto

Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verita’ vi dico: hanno gia’ ricevuto la loro ricompensa. Tu invece quando preghi, entra nella tua camera,  tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompensera’.

La vera preghiera, IL Pater

 

Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perche’ il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate cosi: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volonta’, come in cielo cosi’ in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonera’ anche voi; ma se voi non perdonereste agli uomini, neppure il Padre vostro perdonera’ le vostre colpe.

 

Digiunare in segreto

  E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verita’ vi dico: hanno gia’ ricevuto la loro ricompensa. Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perche’ la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che e’ nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompensera’.

 

Il vero tesoro

Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove ne’ tignola ne’ ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perche’ la dov’e’ il tuo tesoro, sara’ anche il tuo cuore.

Anima-siddhi, lagrima-siddhi, mahima-siddhi, prati-siddhi, isita-siddhi, vasita-siddhi, prakamya-siddhi e kamavasayita-siddhi, sono le otto perfezioni ottenibili con la pratica dell’astanga yoga, lo yoga in otto fasi (yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara,dharana, dhyana e samadhi) Esse corrispondono rispettivamente alla capacita’ di diventare piu’ piccolo del piu’ piccolo, piu’ leggero del piu’ leggero, piu’ pesante del piu’ pesante, di materializzare oggetti, di creare e distruggere un intero pianeta soltanto con la volontà, di controllare la mente di chiunque, di compiere ogni sorta di meraviglie e di contraddire la natura, ovvero di operare l’impossibile. Per poter accedere a queste siddhi e’ necessario sottoporsi a severissime austerita’ e penitenze, a cominciare dal totale isolamento nel cuore della foresta: sucau dese pratisthapya sthiram asanam atmanah naty-ucchritam nati-nicam cailajina-kusottaram tatraikagram manah krtva yata-cittendriya-kriya upavisyasane yunjyad yogam atma-visuddhaye Per praticare lo yoga ci si deve ritirare in un luogo appartato e preparare uno strato di erba kusa sul terreno, coprendolo poi con una pelle di daino e con un panno morbido. Il seggio non dev’essere ne’ troppo alto ne’ troppo basso e deve trovarsi in un luogo sacro. Lo yogi deve poi sedersi immobile e praticare lo yoga per purificare il cuore, controllando la mente, i sensi e le attivita’ e concentrando la mente su un unico punto (Bhagavad-gita 6.11-12) Tuttavia nel ventottesimo verso dell’ottavo capitolo della Bhagavad-gita Sri Krishna afferma: scegliendo la via del servizio devozionale non si e’ privati dei benefici offerti dallo studio dei Veda, dai sacrifici, dalle austerita’ dagli atti caritatevoli, dalla ricerca filosofica e dall’azione interessata. Il semplice compimento del servizio devozionale e’ sufficiente per ottenere tutto cio’, e alla fine si raggiunge l’eterna e suprema dimora. Questo significa che il devoto puro non ha bisogno di praticare alcun genere di yoga  mistico, perche’ le otto perfezioni gli vengono conferite direttamente da Krishna come sottoprodotti della sua devozione incondizionata. La capacita’ di operare prodigi e’ infatti definita dalle Scritture vediche una mera estensione della bhakti, l’amore per Dio. Percio’, mentre il distacco, la conoscenza e le siddhi dipendono dalla devozione quest’ultima e’ completamente indipendente e autosufficiente; per questo motivo in essa sono incluse tutte le forme di perfezione. Nel mondo Occidentale l’esempio migliore di quanto detto finora e’ Gesu’. Benche’ non fosse affatto entusiasta di impressionare le folle con miracoli di ogni tipo, come appare chiaramente nel versetto 48, paragrafo 4, del Vangelo secondo Giovanni, in cui egli stesso dice; Se non vedete segni e prodigi voi proprio non credete, Gesu’ non poteva astenersi dal compiere ogni sorta di magie per attirare l’attenzione di un popolo ignorante e insensibile a qualsivoglia espressione di spiritualita’. Egli non esitava a rimproverarli con aspre parole: Una generazione perversa e adultera cerca un segno, ma nessun segno le sara’ dato se non il segno di Giona (MT.16.4) Generazione incredula e perversa, fino a quando dovro’ restare con voi? Fino a quando dovro’ sopportarvi? (MT. 17.17) Gesu’ sapeva bene che l’ignoranza che induceva le folle a inneggiare di fronte ai suoi poteri mistici le avrebbe poi spinte a insultarlo, a flagellarlo, a crocifiggerlo, a deriderlo e a non riconoscerlo neanche in seguito come il Messia, il messo o messaggero del Signore: Da allora Gesu’ comincio’ a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno (MT. 16.21) Questa           era la specifica missione egli doveva farsi carico dell’enorme quantita’ di atti colpevoli compiuti dal popolo d’Israele e dai Romani, ma era anche consapevole del fatto che la sua crocifissione avrebbe costituito un’offesa imperdonabile da Dio, che non tollera le ingiurie ai suoi devoti. Sulla croce Gesu’ disse: Padre perdonali, perche’ non sanno quello che fanno. (Luca 23.34) ma non siamo affatto sicuri che Dio abbia perdonato, anzi, tutto ci fa credere il contrario. Soltanto un devoto completamente libero dall’identificazione corporea materiale poteva portare a compimento una missione dura e difficile come quella di Gesu’ ed e’ chiaro che con i suoi poteri mistici egli avrebbe potuto evitare la sofferenza fisica e morale che gli fu inflitta. Durante la sua permanenza sul nostro pianeta Gesu’ utilizzo’ quai tutte le otto perfezioni dello yoga mistico. Lagrima-siddhi, l’abilita’ di diventare piu’ leggero del piu’ leggero, fu da lui esibita quando cammino’ sull’acqua; Prati-siddhi, la capacita’ di materializzare oggetti, gli permise di moltiplicare i pani e i pesci; Prakamya-siddhi, compiere ogni sorta di meraviglie, fu esibita alle nozze di Cana, cerimonia durante la quale Gesu’ trasformo’ l’acqua in vino; egli era dotato di un carisma eccezionale grazie a Vasita-siddhi, che permette di influenzare la mente altrui. Infine, egli pote’ guarire gli ammalati, liberare gli indemoniati e risuscitare i morti grazie a kamavasaiyta-siddhi, il potere con cui si puo’ invertire il corso della natura. Quando, nel Getsemani, le guardie vennero ad arrestarlo e uno dei suoi seguaci tento’ di difenderlo, Gesu’ fece presente a quest’ultimo che se avesse voluto avrebbe potuto sfuggire alle guardie senza alcuna difficolta’, e proprio in virtu’ della sua perfezione mistica; tuttavia con il suo esempio personale egli dimostro’ che sia la ricchezza materiale, sia l’acquisizione delle siddhi sono beni effimeri a cui e’ meglio rinunciare per il raggiungimento del bene supremo, l’amore per Dio. Yoginam api sarvesam mad-gatenantar-atmana sraddhavan bhajate yo mam sa me yuktatamo matah E tra tutti gli yogi colui che con grande fede dimora sempre in me,pensa a me e mi offre il suo servizio con amore e devozione, e’ il piu’ intimamente unito a me nello yoga ed e’ il piu’ elevato di tutti. Questa e’ la mia opinione. (Bhagavad-gita 6.47)

Di fronte all’eternità’ dell’anima la temporaneita’ del corpo materiale appare come un sogno Srila Prabhupada

 

C’ e’ una profonda differenza tra il tuo pensiero ed il mio: il tuo pensiero e’ figlio
maturo della cultura cattolica-scientista, il mio e’ il frutto acerbo della coscienza
Biocentrista . Il tuo pensiero e’ dogma antico, e’ tradizione, segue la legge dei morti,
delle mummie, il mio pensiero e’ nuovo, non ha paradisi da conquistare o inferni che
lo minacciano e la sola legge che lo governa e’: “Non far del male ad alcun essere vi-
vente “. Il tuo pensiero e’ cristiano, induista, taoista, nel mio pensiero c’e’ una sola
bandiera, una sola patria, un solo Dio padre equanime di tutte le creature e ispiratore
delle grandi “Dottrine” Il tuo pensiero trova le sue ragioni nell’utile e nell’immedia-
tezza, il mio vive della bellezza multiforme della vita e soffre per ogni fiore reciso.
Nel tuo pensiero c’e’ la giustificazione delle cose in cui credi, nel mio c’e’ lo sforzo
Di uniformarsi a cio’ che e’ giusto, anche se gli costa fatica e solitudine.
Tu credi nei sistemi politici e nei meccanismi economici, io credo nel cuore dell’uo-
mo e nelle possibilita’della sua anima. Il tuo pensiero e’ la forza della maggioranza
Democratica, appartiene al presente, il mio e’ il sogno isolato degli umili che da mil-
lenni appartengono al giorno che sta per sbocciare. Il tuo pensiero ti induce a cerca-
re la ricchezza ed il potere, il mio mi spinge a superare i miei limiti per rendere ogni
giorno migliore la mia coscienza. Il tuo pensiero ti permette di adottare la legge del
piu’ forte, quando non sei tu a far parte dei piu’ deboli, il mio pensiero non mi
consente di giustificare le mie scelte quando non tornano beneficio della Verita’ e
della Vita. Tu credi che solo l’uomo abbia un’anima immortale, io credo che un solo
spirito anima tutti i viventi e che ogni creatura e’ conosciuta ed amata da Dio come
se fosse l’unica esistente. Tu credi che solo la vita e la sofferenza dell’uomo hanno
un valore oggettivo, io credo che ogni vita ed ogni dolore sono uguali davanti al
Creatore. Tu consideri come tuo prossimo solo quelli della tua stessa specie, e a
volte nemmeno tutti, io vedo il mio prossimo in ogni cosa che ha vita.
Tu credi che gli animali siano al servizio degli uomini, io credo che ogni cosa vive
per se stessa non in funzione di un’altra e che se Dio fosse indifferente alla sofferen-
za delle sue stesse creature non sarebbe il dio dell’amore e della vita ma della soffe-
renza e della morte. Tu ritieni lecito sfruttare la natura, sperimentare sugli animali,
io credo che un crimine non si valuta a seconda della vittima e non cessa di essere
tale anche se da cio’ se ne deduce un vantaggio. Tu mangi la carne perche’ pensi di
essere onnivoro e non vuoi rinunciare al piacere di un piatto prelibato, anche se sai
che, questo causa sofferenza e morte a creature innocenti che come te amano la vita
soffrono ed hanno terrore della morte, io credo che il male dell’universo ha sede nel
cuore dell’uomo, si nutre dell’egoismo giustificato e dell’indifferenza verso chi
soffre.
Tu hai il tuo pensiero ed io il mio. Non crediamo nelle stesse cose e sicuramente
neppure nello stesso Dio.



Nessuna sofferenza, come quella di un animale, vittima dell’egoismo
umano , mi ricorda la passione di Cristo.

Nell’ingratitudine verso il cane abbandonato ad una sorte ingiusta e
crudele io vedo la cosmica solitudine di Cristo.

Nell’agonia degli animali nei vagoni blindati, arsi dal sole rovente
e sospinti come marciume, io vedo Cristo sulla via del Golgota.

Nel mite agnellino venduto per pochi soldi al macellaio io vedo il
tradimento di Giuda e poi Pilato placare la follia avida di sangue
nel consegnare Cristo nelle mani dei carnefici.

Nel possente cavallo fiaccato dal pungolo scoccante della frusta e dai
sordidi colpi del bastone io vedo Cristo sotto il peso lacerante della
croce.

Nella smorfia di dolore di una scimmia con gli elettrodi conficcati nel
cervello, negli occhi sbalorditi di un gatto inchiodato sui banchi di
uno stabulario, nelle membra contratte di una cavia con l’addome
aperto da una lama io vedo il Cristo morto sulla croce.

Nell’uomo del peccato originale, di arrogata figliolanza divina, vedo il
disprezzo del dolore causato a creature indifese, ma nella semplicita’
del cuore degli animali io vedo quell’amore incondizionato invocato
da Cristo per ogni essere vivente.

Nessuna esperienza umana, come quella di un animale, mi ricorda la
nascita e la morte di Cristo: forse perche’ nacque tra un bue e un asi-
nello e mori, come muore un animale, senza possibilita’ di essere
Aiutato.

Ma i preti dicono che il Paradiso non e’ per gli animali, vittime inno-
centi e capaci di amare, ma per l’uomo spergiuro e deicida, artefice
dell’inferno cui ogni giorno condanna i suoi fratelli animali