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Padre Pio

Alle porte del Paradiso

La vita, le opere, i miracoli

e le testimonianze

Se in un'anima non vi fosse altro che la brama di amare il suo Dio già c'e' tutto, c'e' Dio stesso, perché Dio non e' dove non e' il desiderio del suo amore.

Dunque sta' pur tranquillo sull'esistenza della divina carità nel tuo cuore

(Epist IV 425)

 

Nella notte del 12 dicembre 1968 Antonio Palladino, completamente immobilizzato in seguito a incidente nel lavoro ( il 3 Luglio 1935 era stato travolto da un carello carico di calcestruzzo), si senti toccare la spalla sinistra e vide il Padre Pio che gli diceva di alzarsi e di camminare senza bastone. Egli scese dal letto e constato' esterrefatto che, dopo tanti anni, poteva camminare.

I Miracoli e la beatificazione

 

Beato Padre Pio da Pietrelcina

A  trentuno anni dalla morte e' finalmente giunto l'evento tanto atteso: il Vaticano ha proclamato Beato Padre Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione. La sua fama di santità, di sacerdote interamente dedito all'esercizio delle virtu' cristiane, incarnazione vivente della parola divina, apostolo e taumaturgo, lo accompagnò quando era ancora in vita, per molti decenni. La guarigione di una donna di un male incurabile, avvenuta per sua intercessione, gli ha aperto ora le porte della beatificazione. Quella guarigione, di cui si parla più diffusamente nel seguito del presente lavoro, e' stata infatti dichiarata miracolosa da Papa Giovanni PaoloII, che ora, dopo anni di indagini da parte della Congregazione per le Cause dei Santi, concede la facoltà di esercitare il culto divino per Padre Pio. Nel ripercorrere le tappe che hanno portato a questo riconoscimento della Chiesa, riportiamo alcune delle tante testimonianze, che attestano guarigioni di persone irrimediabilmente afflitte da ogni genere di malattia. Anche dopo la sua morte molti attribuiscono all'intercessione di Padre Pio l'improvvisa scomparsa del male, spesso preceduta da precisi segnali, che sono espressione tipica della sua presenza, come un irresistibile profumo di viole e di rose o improvvise apparizioni tra sogno e realta'.

Io non ho fatto niente !

Nell'anno 1947 mio marito si ammalo' gravemente: accusava forti mal di testa, cominciò a veder doppio, a non poter più muovere un braccio ed una gamba. Peggiorava di giorno in giorno. Il neurologo che lo visito' consiglio' l'immediato ricovero. Dopo alcuni giorni di osservazione il primario disse che i sintomi non consentivano un'esatta diagnosi. Poteva trattarsi di un tumore o di una emorragia celebrale, di una paralisi progressiva o altro. L'unica cosa certa era che non si intravedeva alcuna speranza di guarigione. Scrissi ad un amico di famiglia, che abitava in un centro vicino a San Giovanni Rotondo, e chiesi allo stesso di rappresentare il caso verbalmente a Padre Pio, chiedendo a lui preghiere al fine di ottenere la sospirata grazia. Il Padre, dopo aver ascoltato il nostro amico, disse: "" Purtroppo queste malattie si sono diffuse tanto dopo la guerra. Dica ai familiari di pregare molto e di stare tranquilli. Il 15 agosto prossimo l'ammalato sara' a casa"". Quella profezia si avvero' in pieno! In settembre ci recammo a San Giovanni Rotondo per ringraziare Padre Pio. Ci fu impossibile avvicinarlo e stavamo quasi per rinunziare quando un signore si avvicino' a mio marito e disse: " Venga, il Padre la sta aspettando" Rimanemmo stupiti! L'incontro avvenne nell'orto del convento, dove il Padre stava parlando con un medico. Mio marito espresse con infinita gratitudine i suoi sentimenti di riconoscenza e chiese di potersi confessare. Padre Pio rispose: "Io non ho fatto niente ! ". Quindi fisso' l'appuntamento alle cinque della sera per poter amministrare il sacramento della riconciliazione richiesto.

 

 

Una miracolosa guarigione

Un racconto stupefacente e' quello di don Emanuele Gambino, parroco di Ribera, nella cui parrocchia viveva una bambina cieca fin dalla nascita, Gemma Di Giorgi. Visitata dai professori Cucco e Contino e dal dottor Bonifacio era stata giudicata inguaribile. La famiglia, profondamente religiosa, aveva consacrato la piccola a Santa Gemma Galgani, la stigmatizzata di Lucca, e sembro' che un barlume di luce entrasse nei suoi occhi spenti. Pote' cominciare a vedere a brevissima distanza l'ombra sfocata delle persone che la circondavano. Nel giugno del 1947 la nonna decise di portare Gemma a San Giovanni Rotondo. La vecchia e la bambina racconta il sacerdote si accodano ai pellegrini che premono contro la porta della chiesa. Alle quattro la porta si apre e la gente si riversa nella chiesa. Esce Padre Pio dalla sagrestia e celebra la messa. Poi va al confessionale dove Gemma e la nonna sono tra le donne che aspettano, inginocchiate sui banchi, il loro turno. Nel silenzio insolito di una marea di cuori che palpitano, che pregano, si ode una voce dolce, paterna: " Gemma, vieni qui ". La piccola cieca, smarrita, invisibile nella folla, si scuote, trema, quasi singhiozza, ma la mano ferma della nonna la porta dinanzi al Padre. Mille occhi si puntano su Gemma. " Devi fare la prima comunione, vero? ". " Si Padre ", balbetta la bambina. Padre Pio la confessa, sfiora con la mano la sua fronte, tocca i suoi occhi. Gemma non se ne accorge; al suo invito si reca all'altare e riceve dal Padre la santa comunione. La nonna, ansimando,  la guarda, spia ogni movimento, attende tremante ma fiduciosa. Padre Pio ha ancora una carezza dolce per la bambina: " La Madonna ti benedica, Gemma, sii buona! " .  La bimba, quasi svegliandosi da un lungo letargo, sente un nuovo palpito di vita rifluire in se stessa: i suoi occhi, non piu' spenti, si muovono, si illuminano, Gemma finalmente vede.

 

E' un uomo che fa retrocedere la morte

Malati che giacevano a un giorno di treno dal convento di Padre Pio, hanno improvvisamente sentito intorno a sé un profumo ineffabile e inconfondibile di violette e di rose; e cosi che egli annuncia il suo arrivo e segnala la sua presenza. E il giorno stesso il cancro si arresta, il polmone si cicatrizza, la piega ribelle si sana. Dei nomi? Non direbbero nulla. Descrizioni di casi? Potrebbe apparire letteratura. Basta discorrere di Padre Pio, enunciare il suo nome, e in Italia ognuno vi racconta dieci casi di salvataggi contro i più categorici verdetti della medicina, contro le rinunce della chirurgia, contro gli "impossibili" della scienza. E' un uomo che fa retrocedere la morte. So di medici che hanno rinunciato agli studi e alla professione, per rifugiarsi nel seno della Chiesa, attratti dallo splendore di questa luce che divampa in un piccolo paese di una nobile regione d'Italia, la Puglia, spirituale e pittoresca, trascurata dagli uomini politici, che gli albergatori svizzeri avrebbero potuto trasformare in juans-les-pins o in una spiaggia della Florida, perche' le sue bellezze naturali, selvagge e incontaminate non sono inferiori alle più sensazionali del mondo. L'ultimo "caso" l'ho raccolto a Buenos Aires, ed e' di facile controllo. Una signora attiva e intelligente, elegante e pratica, il tipo più moderno della "business-women", e che, bisogna dirlo, non si e' consumata molte calze di nylon sugli inginocchiatoi e nei confessionali, mi racconto' che da bimba, a Cerignola, era stata colpita da una malattia mortale: nefrite. Sette fratellini erano morti dello stesso male. Il medico, che abitava lontano dalla sua villa, aveva già redatto l'autorizzazione al suo seppellimento. Questione di ore. Improvvisamente la madre della bimba vide accanto a lei un frate, venuto non si sa come. Pochi minuti dopo la bimba morente riassunse i colori della salute, nel giardino. Non credo che la signora Gilda Virgilio Intaglietta, moglie del noto giornalista argentino Mario Intaglietta, abbia nulla in contrario a ripetere il fatto ad altri, come lo ha narrato a me. Sono fatti che urtano contro la fisica e la biologia. Però Dio, avendo dettato quelle leggi che mantengono l'equilibrio e l'armonia del mondo, in certe circostanze ammette, per i suoi imperscutabili fini, eccezioni alle sue leggi inderogabili.

 

L'intervento per il Papa

Anche Carol Wojtyla, quando era vescovo di Cracovia, chiese una grazia a Padre Pio, che in quell'occasdione profetizzò, in modo implicito, la sua futura elezione a Papa. Una sua amica di nome Wanda Poltawska, psichiatra e madre di quattro figli, si era ammalata di un cancro alla gola, che a giudizio dei medici non lasciava alcuna possibilità di guarigione. Quando Padre Pio lesse la lettera in cui gli si spiegava il caso, esclamo': " A questo non si può dire di no! ". Dopo alcuni giorni, con grande meraviglia dei medici, la donna guari miracolosamente e non fu più sottoposta al disperato intervento chirurgico, che era stato comunque programmato. E nel novembre 1963 papa Wojtyla gli scrisse una lettera di ringraziamento il cui testo cosi recitava: " Venerato Padre, la donna che abita in Polonia, a Cracovia, madre di quattro fanciulli, il giorno 21 novembre, prima dell'operazione chirurgica, ha riacquistato in modo istantaneo la salute. Rendiamo Grazia a Dio. A te, Padre Venerato presento la mia gratitudine insieme a quella della donna, di suo marito, e di tutta la sua famiglia. In Cristo, Carol Wojtyla, vicario generale di Cracovia".

Il miracolo continua

Anche dopo la morte Padre Pio ha continuato e continua a far parlare di sé ("Farò più rumore da morto che da vivo! "- aveva profetizzato). Non si possono enumerare le grazie e i celesti favori che a tutt'oggi vengono testimoniati in tutte le parti del mondo. Riportiamo la sconvolgente esperienza di un signore di Savona, che e' stata resa nota dal periodico " Voce di Padre Pio" nell'agosto 1998. Dopo aver subito una delicata operazione ai reni, fu dimesso dall'ospedale. A casa, pero, caddi in una grave depressione a causa di quei tubi e quei sacchetti che avrei dovuto portare con me per tutta la vita. Un giorno, nella cassetta della posta, trovai un foglio che reclamizzava un soggiorno a San Giovanni Rotondo. Ritagliai l'immagine di Padre Pio su di esso riprodotta ed iniziai ad invocare il venerato servo di Dio, chiedendo il suo aiuto e la sua protezione. Quindi deposi nel mio portafogli quella immagine, con sincera devozione. Mentre dormivo, un tubo, con il relativo sacchetto, si staccò dalla ferita, che si rimarginò in poche ore. Corsi in ospedale preoccupato ma il professore che mi aveva operato, disse ghe avevo avuto un "miracolo". Infatti accertò che il rene destro aveva ripreso una perfetta funzionalità. Commosso ringraziai Padre Pio e continuai ad invocarlo nelle mie preghiere. Dopo alcuni giorni sentii un tonfo alle mie spalle. Anche il secondo tubo, con l'annesso sacchetto, si era staccato. La ferita si cicatrizzò in tre ore. Egli esami a cui mi sottoposi decretarono la funzionalità anche del rene sinistro.

 

Sulla strada della santità

1968-1999. Trentuno anni sono passati dalla morte di Padre Pio da Pietrelcina. Da quel 23 settembre la sua salma rimase esposta per quattro giorni alla pietà dei fedeli. che accorsero a rendere omaggio a decine e decine di migliaia. La sua fama crebbe a ritmo vertiginoso in tutto il mondo e i superiori dell'Ordine cappuccino cominciarono a perorare la causa di beatificazione presso le autorità ecclesiastiche. Dopo cinque anni era pronta la prima abbondantissima documentazione, che pero non sortii effetti positivi. Nel 1976 si iniziò a preparare una seconda documentazione, che venne consegnata alla Congregazione per le Cause dei Santi il 3 marzo 1980. Questa volta il parere e' affermativo e nel 1982 la stessa Congregazione sottopone la causa di Padre Pio al giudizio di papa Giovanni Paolo II. al fine di iniziare il processo di beatificazione, che si apre ufficialmente il 20 marzo 1983 nel Santuario di "Santa Maria delle Grazie " in San Giovanni Rotondo. IL 21 Gennaio 1990 il processo diocesano si conclude e il 7 dicembre seguente viene promulgato il decreto sulla vadilita' del processo stesso, finché il 13 giugno 1997 i nove Consultatori teologi, riuniti in congresso speciale, esprimono all'umanità' il loro positivo giudizio circa l'eroicità' delle virtù di Padre Pio. IL 21 ottobre anche la Commissione cardinalizia da' parere favorevole e finalmente il 18 dicembre 1997, nella sala del Concistoro in Vaticano, alla presenza di papa Giovanni Paolo II, Padre Pio e' dichiarato " Venerabile ". Perché il processo di canonizzazione sia compiuto occorre il riconoscimento di due dei tanti miracoli che gli vengono attribuiti. IL primo da accesso alla beatificazione e quindi permette il culto pubblico in luoghi particolari; il secondo sancisce la canonizzazione vera e propria con la quale il papa concede il culto pubblico del santo nella Chiesa universale.